

Un giorno di tanti anni fa, arrivò all’agriturismo Poggio Diavolino una gattina tigrata magrissima, allo stremo delle forze. La povera micia ci guardava con i suoi occhioni spauriti, senza mai lasciarsi avvicinare, mezza selvatica, pronta a schizzare via non appena facevamo un passo nella sua direzione. Nemmeno una ciotola piena di buon cibo la convinse a farsi avvicinare, fu solo quando la lasciammo lì e arretrammo di diversi metri che si decise finalmente a mangiare affamata, pur sempre tenendoci d’occhio e pronta a scappare.
Poco dopo aver finito di mangiare, la gattina tigrata tornò da dove era venuta. Non ci facemmo troppo caso, del resto ogni tanto capita che qualche animale passi per l’agriturismo Poggio Diavolino e poi decida di andarsene, per non tornare mai più.
Invece qualche ora dopo ecco riapparire la micia tigrata, portando in bocca una cucciolina dello stesso identico colore della mamma! Guardammo tutti commossi la coppia di gatti, questa micia che era venuta a cercare un bel posto per mettere in salvo la sua gattina. Cercammo di immaginare da dove venissero, attraverso quali avventure erano passate. La mamma era semi selvatica, mentre la figlia lo era del tutto: anche se poco più grande di un pulcino soffiava come una tigre in miniatura non appena qualcuno si avvicinava!
La micia aveva sicuramente partorito nei boschi. Anche se non sapremo mai di preciso dove erano nati i cuccioli, doveva essere abbastanza lontano, visto che c’era voluto un pomeriggio intero per portarsi dietro la figlioletta. Chissà se aveva dato alla luce un solo cucciolo oppure se gli altri erano morti di stenti o finiti preda di qualche animale selvatico. Fatto sta che la gattina, ormai giunta allo stremo e capito che nella macchia non ce l’avrebbe mai fatta, aveva fatto un giro di ricognizione per salvare se stessa e la sua cucciola. Una volta appurato che l’agriturismo Poggio Diavolino è un posto dove si sta bene, ti danno da mangiare e nessuno ti manda via, aveva pensato bene di portarsi la figlioletta appresso e deciso di trasferirsi stabilmente da noi.
Le due gattine infatti non si mossero più dal nostro agriturismo e decidemmo di chiamarle Mimì e Cocò perché andavano in giro sempre in coppia. Crescendo, la figlia diventò talmente simile alla mamma, che era quasi impossibile distinguerle. Rimasero per tutta la vita un po’ selvatiche, sempre sul chi vive e pronte a scappare appena qualcuno si avvicinava. Soprattutto Cocò, nata nella macchia e sopravvissuta forse solo grazie alla diffidenza dettata dall’istinto, era quasi impossibile da toccare.
Soltanto adesso, ormai molto vecchia, sembra essersi lasciata alle spalle la piccola tigre che era. Cocò finalmente si lascia avvicinare e fare le coccole sulla testa, facendo le fusa come un gatto di casa che non ha mai conosciuto i pericoli del bosco.