

La prima pietra del viottolo inerbito davanti alla cucina dell’agriturismo Poggio Diavolino è una grossa lastra scalpellinata a mano, vecchia di chissà quanti anni. Una volta era la soglia dell’ingresso principale della casa padronale, cosa che forse spiega la cura con cui vi sono state praticate le scanalature per lo sgrondo dell’acqua e per renderla antiscivolo.
Si tratta di una bellissima pietra, non solo per le dimensioni, la forma e il colore; nemmeno per il lavoro sapiente di qualche mano antica e neanche per il passato oscuro che non conosceremo mai. Chi la posò davanti alla porta principale della nostra casa? Quanti anni fa venne scolpita da qualche nostro predecessore?
Ciò che la rende speciale però è che in passato copriva un tesoro! Quando ero bambino infatti, i miei genitori mi dicevano spesso:
— Pensa se sotto al pietrone dell’ingresso ci fosse nascosto un tesoro!
Quante volte mi sono seduto sulla lastra, schiacciando con un sasso le mandorle cadute dall’albero giusto lì accanto. E mentre mangiavo i dolci frutti secchi, fantasticavo di chissà quali scrigni riempiti d’oro e d’argento, di diamanti e di gemme preziose… proprio là, sotto i miei piedi, così vicini e pertanto irraggiungibili.
— Poco probabile trovare tutte queste ricchezze in una semplice dimora di campagna come questa. Non siamo mica a Versailles!
Allora forse era un “tesoro” di poveri contadini. Un mucchietto di antiche monete… i risparmi di una vita di fatica e lavoro messi al sicuro, molto più che sotto al materasso! O perlomeno qualche residuo della guerra, come se ne trovavano fino a pochi anni fa: un deposito di munizioni, qualche elmetto, con un po’ di fortuna magari anche un’arma ancora intatta!
Qualche tempo dopo, in uno dei lunghi lavori di ristrutturazione dell’agriturismo Poggio Diavolino, abbiamo dovuto smontare e spostare la soglia. Naturalmente ero presente, questione di assistere al momento preciso in cui la pietra veniva staccate e sollevata per la prima volta, mostrando il tesoro celato per così tanto tempo. In realtà sapevo benissimo che molto probabilmente non avremmo trovato un bel niente, ma la speranza, anche la più assurda, è sempre l’ultima a morire.
— Pensa che bello se ci fosse davvero nascosto sotto un tesoro…
Ma quando abbiamo spostato la grossa pietra, non abbiamo trovato altro che terra e qualche insetto che correva a nascondersi fra i sassi, che quelli a Poggio Diavolino non mancano mai. Che delusione!
Per anni, la pietra è rimasta in attesa di trovare una giusta collocazione. Perché in campagna, anche i sassi hanno un valore, e vengono messi da parte. Quando li troviamo “con una faccia buona” ovvero che possono servire per costruire un muro, li stiviamo sempre in grossi mucchi pronti all’uso. Figuriamoci una bellissima pietra, perlopiù con delle scalpellinature antiche! Non se ne parla nemmeno di buttarla via o ancor peggio di romperla.
Ma nessuna sistemazione sembrava fare al caso suo, nessuna porta di nessuna casetta era quella giusta, vuoi per le misure sbagliate, vuoi per questioni tecniche di spessori e ingombri, fatto sta che la pietra del tesoro è rimasta come dimenticata per una ventina d’anni circa.
Finalmente, l’autunno scorso, abbiamo deciso di usarla come prima pietra del viottolo che conduce a quella che oggi è la nuova entrata principale della nostra casa. Non è esattamente la soglia dell’ingresso come una volta, ma si trova poco lontano e soprattutto la nuova funzione del lastrone è piuttosto simile a quella originale.
In ogni caso per me —che sono quel bambino che ci schiacciava le mandorle sopra, ormai cresciuto— resterà per sempre il pietrone che nasconde un tesoro.
Che bella storia!!!
Grazie mille!
La storia è bella ma a me quella pietra piace perchè è a forma di cuore e quindi porta amore .
Si è vero somiglia un po’ a un cuore!
Una storia bellissima che fa sognare ad occhi aperti e ci fa tornare bambini…
Grazie mille Silvia!