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Tre giorni nei parchi della Val di Cornia

Foto della Rocca di San Silvestro
Foto della Rocca di San Silvestro
La rocca di San Silvestro nel cuore dell’omonimo parco archeominerario.

Durante gli ultimi tre giorni abbiamo partecipato al tour organizzato dall’ente Parchi della Val di Cornia riservato agli operatori turistici della nostra zona. Sono state tre mattinate veramente piacevoli su tutti gli aspetti. Tanto per cominciare, e chi ben comincia è già a metà dell’opera, si stava veramente benissimo: sole caldo e purissimo cielo blu delle migliori giornate di primavera qui in toscana.

Le visite si sono articolate sui tre poli principali dell’offerta turistica gestita dai Parchi della Val di Cornia: il Museo Archeologico di Piombino, le vestigia etrusche e romane di Populonia e Baratti, lo sfruttamento minerario a San Silvestro. Posti molto belli che consigliamo sempre agli ospiti dell’agriturismo Poggio Diavolino, posti che conosciamo e in cui siamo stati varie volte, ma è sempre un piacere tornarci e c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

In tutti i tre casi i siti sono di grande pregio storico e artistico e ben messi in valore. Certo il museo archeologico di Piombino non è il Louvre di Parigi e la necropoli di Baratti non è Pompei, ma si tratta di monumenti, vestigia e testimonianze di alto valore, che vale veramente la pena vivere e scoprire. Non a caso alcuni reperti trovati appunto a Baratti sono in bella mostra proprio al museo del Louvre!

Foto di tomba etrusca a Baratti
La Tomba dei Carri della Necropoli Etrusca di Baratti.

Ciò che più colpisce, e che forse è uno dei punti di forza della rete che lega fra di loro i Parchi della Val di Cornia, è la grandissima varietà di paesaggi, di approcci e di realtà storiche diversissimi concentrati in un area alla fin fine piuttosto piccola. Il golfo di Baratti, la Rocca di San Silvestro e il Museo di Piombino sono tutti a un quarto d’ora o poco più di macchina l’uno dall’altro, eppure sembra di cambiare pianeta. Si parte dall’atmosfera quieta e tipicamente mediterranea della Cittadella di Piombino e del porticciolo giù a Marina, con le viuzze strette strette e quell’impressione quasi metafisica di Piazza Bovio, favolosa terrazza sull’Isola d’Elba. Poi si salta come per magia alla bellezza mozzafiato di Baratti e Populonia, dove i pini marittimi, la dolcezza dei prati e il blu del mare emozionano quanto la storia millenaria che si intuisce ovunque si posi lo sguardo. Altro schioccare delle ditta, ed eccoci di nuovo proiettati per incanto nella natura aspra e selvaggia delle scoscese colline del parco archeominerario, dove anche in pieno giorno si respira inconfondibile l’atmosfera dei secoli bui del medioevo, senza nemmeno dover scendere giù in miniera.

In tutti e tre i casi la parte museale e informativa è stata curata con grande attenzione, ed è evidente lo sforzo di presentare le ricchezze del nostro territorio in modo moderno e al passo con i tempi. Oltre ai numerosi pannelli informativi, ai disegni e ai grafici sono state anche preparate diverse installazioni multimediali o interattive che ridisegnano la fruizione classica degli spazi espositivi. Ma l’esperienza più bella di questi tre giorni è stata forse la presentazione delle tre responsabili: Cinzia Murolo, Marta Coccoluto e Debora Brocchini. Salta subito all’occhio la grandissima competenza e la passione delle nostre tre guide, che in questi giorni ci hanno insegnato tantissimo e ci hanno letteralmente fatto sognare con tutte le storie e vicende che ci hanno raccontato. Hanno avuto la capacità e la bravura di farci guardare attraverso le testimonianze che abbiamo sotto agli occhi, farci vedere al di la della pietra la vita e la storia di chi ci ha preceduto.

Foto della facciata del museo archeologico di Piombino
Il Museo Archeologico del territorio di Populonia a Piombino

Storie che ci hanno emozionato e ispirato al punto che vorremmo farne una piccola serie di articoli per il blog dell’agriturismo Poggio Diavolino. Continuate a seguirci e poco a poco vi racconteremo le vicissitudini di cui la nostra splendida terra è stata testimone.

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